lunedì 21 febbraio 2011

Sui libri scomparsi (un intervento sul nostro blog)

Interviene sul nostro blog, per partecipare al dibattito, un'amica del Presìdio del libro, la scrittrice avellinese Emilia Bersabea Cirillo


Miei cari,
 mi permetto di intervenire nel dibattito scaturito dalla lettura 
dell'articolo di Marco Ciriello: La scomparsa dei libri.
Devo dire che sono scomparsi, e concordo con Marco, dalle librerie 
soprattutto i libri delle piccole case editrici, di quelle che non 
possono pagare il costo di una distribuzione capestro, imposta dalle 
Messagerie, dalla Feltrinelli, e dalla PDE e dalle catene proprie delle 
librerie.
In una città come Avellino, dove la lettura non è una virtù, bisogna 
per forza di cose  chiedere al libraio di fiducia che ordini un libro, 
di cui abbiamo letto o sentito da amici, e aspettare che arrivi, 
soprattutto se il libro in questione è editato da case editrici di 
nicchia o fuori dal giro suddetto.
E' anche vero, e questo l'articolo di Marco lo denunciava con molta 
lucidità, che per comodo e per mercato( sicurezza della vendita, in 
quanto prodotto richiesto) è consuetudine, anche nelle librerie di 
Avellino, che sono legate alle reti delle case editrici che 
rappresentano( Giunti, Mondadori e Guida) impostare pile di libri di 
Vespa, Camilleri, Benedetta Parodi( ma sarà un libro?), Luciana 
Litizzetto, ecc ecc, e magari tenere nascosti libri meno richiesti, 
quelli di poesia più di tutti.
Credo che il problema generale e riguarda l'abbassamento del gusto, 
della ricerca, anche dei libri, visti come prodotti da supermercato, 
come saponette da impilare, come detersivi da smerciare, con sconti e 
allettamenti del genere.
Certo, bisognerebbe  sperare nella nascita ( o nella rinascita, 
perchè la libreria Petroziello ne avrebbe tutte le potenzialità, la 
tradizione, la competenza e da parte mia c'è la disponibilità per una 
discorso di rifondazione in questo senso) di una vera libreria 
indipendente per adulti, ( per bambini ci ha pensato egregiamente e 
coraggiosamente Lia Tino con la sua bellissima Angolo delle storie, 
lunga vita a Lia!!!) .Una vera e propria   impresa economica ( anche 
cooperativistica  o associazionista) e che possa raccogliere una fascia 
di lettori forti e di qualità. Perchè è di questo che parla Marco, se 
credo di aver bene interpretato il suo articolo,di una verae propria 
libreria indipendente che sappia indirizzare il lettore e che non sia 
solo vittima delle scelte "letterarie" del mercato editoriale.
Ne sento la necessità anche io. Comprare su Ibs, come a volte ho 
fatto, è come prendere un vestito su Postal Market: non sai che ti 
arriva. Perchè un libro si annusa e sfoglia e spilucca, prima di essere 
scelto.
Che fare? Parliamone, se volete.
Lo spero davvero.


 Emilia Bersabea Cirillo

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