(foto: Enrico De Napoli) |
Siamo l'emanazione avellinese dell'associazione nazionale dei Presìdi del Libro Contatti: presidiolibroav@gmail.com
venerdì 31 dicembre 2010
AuguriamoCi un buon 2011
mercoledì 29 dicembre 2010
Una mattinata diversa, giocando, scoprendo e leggendo storie!
Più di venti bambini hanno riempito la sala della biblioteca comunale "Nunzia Festa", presso l'Ex-Eca di Via Tagliamento.
Venti bambini che hanno trascorso una mattinata spensierata, ascoltando rapiti la lettura ad alta voce del "Canto di Natale" di Charles Dickens, giocando a tombola, scoprendo e avendo in regalo tanti libri.
Venti bambini che hanno avuto l'occasione di capire che qualche ora tra i libri e tutt'altro che noioso.
Vi aspettiamo di nuovo mercoledì prossimo, 5 gennaio, alle ore 10, stesso luogo.
Età consigliata:8-12. Prenotazioni via e-mail a presidiolibroav@gmail.com,
domenica 19 dicembre 2010
I 57 volumi del nostro secondo fine settimana di gazebo
Nunzio Cignarella, uno dei nostri più assidui donatori |
Potete continuare a donare, recandovi tutte le mattine dal lunedì al venerdì presso la biblioteca dell'Ex-Eca di via Tagliamento o contattandoci all'indirizzo e-mail: presidiolibroav@gmail.com oppure acquistando libri nuovi presso le librerie che hanno aderito: L'Angolo delle Storie, Giunti al Punto, Guida Avellino, Mondadori, Petretta, Petrozziello, Punto Einaudi.
Questo intanto l'elenco dei libri che gli avellinesi si sono donati in questa due giorni:
giovedì 16 dicembre 2010
LEGGIAMO INSIEME IL 'CANTO DI NATALE' IN BIBLIOTECA
Il Presìdio del libro di Avellino sarà vicino a chi legge, a chi leggerà e a chi non ha ancora aperto libro anche nelle feste natalizie.
Tutti i bambini tra gli 8 e i 12 (età consigliata), potranno partecipare alla lettura ad alta voce del 'Canto di Natale' di Dickens, in programma tra le ore 10 e le ore 12 del 29 dicembre e del 5 gennaio prossimi, presso la biblioteca comunale "Nunzia Festa", presso l'Ex-Eca di via Tagliamento.
Dopo la lettura ci sarà anche un giro di tombola con libri in palio e tanti suggerimenti di lettura.
Per ragioni di spazio, l'evento è su prenotazione obbligatoria (accetteremo 20 bimbi a turno).
La prenotazione è effettuabile presso la biblioteca stessa, tutte le mattine dal lunedì al venerdì, oppure telefonando agli stessi orari allo 0825/271045.
Altrimenti contattateci via e-mail a presidiolibroav@gmail.com.
lunedì 13 dicembre 2010
Primo week-end di gazebo: ecco gli 87 libri che si sono donati gli avellinesi
giovedì 9 dicembre 2010
DONIAMOCI UN LIBRO!
In vista delle feste natalizie dona anche tu un libro e adotta con noi la Biblioteca Comunale “Nunzia Festa”, presso l’ex-Eca di via Tagliamento.
Potrai farlo per tutto il mese di dicembre in due modi:
- Portando i libri che vorrai regalare presso il nostro gazebo installato lungo corso Vittorio Emanuele all’altezza della Villa comunale, l'11, 12, 18 e 19 dicembre, con orari 10,30 -13,30; 17 - 20e30!
- Donando volumi nuovi che potrai acquistare presso le librerie della città che aderiscono all’iniziativa, ricevendo sconti per ogni ulteriore acquisto in libri.
L'iniziativa è realizzata con il patrocinio e il sostegno dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Avellino
LIBRERIE ADERENTI:
L'angolo delle Storie
Giunti al Punto
Guida Avellino
Mondadori
Petretta
Petrozziello
Punto Einaudi
lunedì 29 novembre 2010
Dalla commemorazione alla riflessione tra passato e futuro
martedì 23 novembre 2010
Leggiamo la nostra storia: Terremoto 1980
A trent’anni dal sisma del 1980 il Presidio del libro di Avellino vuole commemorare il tragico evento entrato nella memoria collettiva della città, della provincia e dell’intero paese.
Lo facciamo presentando un’ innovativa modalità di far approcciare la cittadinanza ai più importanti eventi storici del nostro territorio, “leggiamo la nostra storia”: il passato rivissuto attraverso la lettura ad alta voce di fonti e testimonianze, con il commento e l’approfondimento di studiosi esperti dell’argomento.
In questa occasione sarà con noi Stefano Ventura, che ha da poco dato alle stampe il volume “Non sembrava novembre quella sera”, efficace sintesi delle pluriennali ricerche storiche sul terremoto dell’Irpinia.
L’appuntamento è alle ore 18, sabato 27 presso la Chiesa del Carmine in via Clausura.
L’incontro, patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Avellino, è stato inserito nel calendario ufficiale delle commemorazioni sul trentennale della tragedia nel capoluogo irpino.
lunedì 8 novembre 2010
Una conversazione con Marco Rossi-Doria
Come può essere una biblioteca di base, una biblioteca di pubblica lettura in una cittadina meridionale? Partendo da questo punto interrogativo abbiamo intavolato una discussione con Marco Rossi-Doria, il ‘maestro di strada’ napoletano figlio del meridionalista Manlio, per anni impegnato nel contrasto alla dispersione scolastica nel capoluogo campano con il progetto Chance. Da qualche anno Marco è ‘emigrato’ a Trento, dove lavora per la Provincia autonoma per progetti a favore dei ragazzi in difficoltà e l’innovazione della formazione professionale.
Chi come lui lavora sul campo ogni giorno con l’obiettivo di dare effettivamente un’istruzione a tutti, rivolgendo la sua attività a quei giovani che si trovano in particolari condizioni di disagio, può comprendere meglio il nostro impegno, qui ad Avellino, per il rilancio della lettura in un senso ampio, democratico; per fare delle biblioteche un luogo piacevole dove incontrarsi, confrontarsi, crescere, divertirsi.
“Concepire una biblioteca come un luogo dove mettere dei libri degli scaffali, che poi la gente dovrebbe leggere, non ha senso”. E questa la premessa Rossi-Doria, che propone da subito una diversa modalità di concepire questo spazio, partendo dalle esigenze delle persone: “Penso ad un ragazzo emigrato, isolato, alla ricerca di qualcosa che lo ricolleghi al suo paese, alla sua identità. La risposta la potrebbe avere da biblioteche che permettono di far leggere i propri libri da casa, grazie ad una forte sforzo nell'innovazione tecnologica. Naturalmente il discorso fatto sui libri si potrebbe estendere alle immagini, alla musica”, ed è qui che emerge la sua idea: “Penso ad una biblioteca identitaria, a partire da un corpus di dati scritti, sonori e immagini che riguarda il territorio di appartenenza, custode della memoria del passato, attraverso interviste, raccolte di musica popolare”. Un progetto ambizioso, ma ci spiega: “Da fare a piccoli passi. Per portare avanti servirebbe un vero e proprio programma di ricerca, ma l’importante è partire, da una biblioteca che non sia mero arredamento. I modelli ci sono e ci si può confrontare, penso all’Irpinia al discorso che si potrebbe fare sull’emigrazione in Nord America, a quanto fatto oltreoceano con il centro sull’immigrazione di Ellis Island”.
La proposta di Rossi-Doria non è fatta solo di tecnologie. In biblioteca ci si può incontrare: “Oltre che sull’innovazione bisognerebbe lavorare in maniera opposta, creando occasioni di oralità, cercando persone con cui parlare. Qui non ci si deve chiudere nel proprio luogo di origine, ma cercare di far venire scrittori, scienziati da fuori altre parti d’Italia, d’Europa, cercare di connettersi globalmente. Il pianeta è pieno di menti, di persone tradotta in Italia da un piccolo editore trentino. Mi chiedo se non ci siano scienziati e ricercatori originari della provincia di Avellino che lavorano in importanti centri di studio statunitensi e che in estate tornano in Irpinia. Serve fantasia e volontà, voglia di confronto, naturalmente senza buttare la propria identità, ma nemmeno limitarsi e chiudersi nella sua celebrazione”.
L’interrogativo che a questo punto, dopo i tanti stimoli che ci ha generosamente dato Marco, è quali possono essere le strategie per far entrare in una biblioteca chi non legge, chi non sembra interessato ad aprire un libro. In merito le sue idee sono molto chiare: “Il discorso è molto legato all’età. Per i bambini e gli anziani in particolare coincide con il creare delle situazioni di lettura, come quella che può essere rappresentata dal l’ascolto di una fiaba, a cui potrebbero partecipare non solo i più piccoli, ma anche genitori, zii, nonne. Basterebbe una persona in grado di leggerle senza eccessiva enfasi o apparire ridicolo, penso ad un insegnante con esperienza a qualche giovane con la passione per la recitazione”.
Non è l’unica attività o servizio che si può organizzare per attirare lettori deboli. Bastano degli accorgimenti pratici: “Penso alla possibilità di far consultare liberamente giornali e riviste e di organizzare all’interno della biblioteca attività diverse dalla lettura. Le attività che potrebbero fare sono molte e tutte, a mio avviso, di grande utilità. Si potrebbero pensare dei corsi di lingua straniera, un bar dove fare la prima colazione o incontri dove mangiare assieme, vedere un film uscito fuori dai circuiti di distribuzione, ma anche assistere ad una partita di pallone insieme. Il posto, così facendo, diventa animato e la lettura diventa una ricaduta secondaria della sua attività. L’importante è che si capisca che non si può invogliare alla lettura costringendo”.
Su questo tema la discussione si riallaccia ad un campo su cui il ‘maestro di strada’, può dire davvero tanto, il rapporto con le scuole e il modo attraverso cui attirare i più giovani: “E’ fondamentale lavorare con i docenti delle scuole media, inferiore e superiore. Con i ragazzi, gli insegnanti dovrebbero operare così: va proposta la lettura di un libro e poi gli va semplicemente chiesto ‘che vuoi fare?’. Gli alunni potrebbero rispondere realizzando dei disegni, un cortometraggio, un video, un’intervista all’autore, organizzare una chiacchierata con gli amici”. E’ un lavoro, ci spiega Rossi-Doria, che va fatto coinvolgendo tutti i ragazzi: “In questo sforzo devono essere interessate le intere classi, vanno formati dei gruppi e i docenti devono portarli in biblioteca. In tal senso possono essere molto importanti i circuiti a cui ci si può legare, che uniti alla creatività di ognuno possono fare davvero molto”. Le parole di Marco ci fanno venire in mente la scelta fatta ad Avellino di costituire il Presìdio del libro ed entrare così nella rete nazionale dei presìdi, che ha permesso la partecipazione all’evento nazionale della festa dei lettori dello scorso 25 settembre.
Al di là delle proposte e delle idee. Cerchiamo di stuzzicare Marco anche sul piano dell’impegno dei cittadini, chiedendogli cosa possono fare concretamente le singole persone per contribuire a ripensare una biblioteca: “Io agirei in termini nuovi all’interno del rapporto tra cittadinanza e un luogo di cultura, in un modo totalmente diverso da come si è fatto fino a questo momento al Sud, che è partito sempre dalla richiesta di fondi. Quello che andrebbe fatto è una forma di azionariato popolare per far funzionare la struttura. Sarebbe un modo di voler bene alla propria città, versando mensilmente una piccola quota che mi permetterebbe di accedere e finanziare tutta una serie di servizi gratuiti” . Rossi-Doria, che conosce bene le realtà del Mezzogiorno, sa bene che : “Soprattutto all’inizio sarebbe difficile portare avanti un simile progetto. Quello che serve sono idee, creatività, fantasia, capacità di capire che c’è tanto oltre il libro, sapendo bene che si lavora alla costruzione di un luogo aperto al confronto con tutti, senza chiusure ideologiche verso nessuno, costruendo un punto d’incontro e di costruzione di una prospettiva per l’intera cittadinanza. Solo così passare poi all’azionariato popolare avrà un significato e sarà una strada percorribile”.
Dall’altra parte però ci sono gli amministratori locali, anche loro chiamati ad uno sforzo. Anche su questo fronte,ci spiega Marco Rossi-Doria, servono modalità totalmente nuove: “L’ambizione è quella di ribaltare la logica del ‘piagnisteo finto-meridionalista’. Devono essere gli amministratori ad essere onorati di venire e seguire l’attività di questi spazi, dove concretamente si risponde alla solitudine del nostro Mezzogiorno, alla sua assenza di autentici luoghi pubblici. E’ l’impegno dei cittadini, con pazienza, creatività e poca ideologia, la voglia di riuscire a fare anche molto diverse fra loro, questo può rendere una biblioteca un luogo importante. A quel punto sarà l’assessore a chiedere una mano. In questo modo da una logica che ha caratterizzato le nostre zone negli ultimi 30-40 anni, per cui qualsiasi progetto è finito alla mercé del politico di turno “.
La disponibilità, le parole e le proposte coraggiose di Marco, ‘maestro di strada’, danno una carica e uno stimolo a tutti quei cittadini che ad Avellino si stanno impegnando con passione civile per costruire dal basso delle biblioteche aperte davvero a tutti. Una conversazione, aggiungiamo, che rafforza la convinzione che finora si è intrapresa la strada giusta.
Lo salutiamo nella speranza di continuare, nei prossimi mesi, questo confronto , partendo nel concreto da quanto si sarà riuscito a fare nel capoluogo irpino.
da «Ottopagine, Quotidiano dell'Irpinia» 08/11/2010
domenica 7 novembre 2010
Pier Paolo l'abbiamo ricordato così
Ieri sera la sala del Circolo provinciale della stampa di Avellino era gremita da tanti cittadini venuti per leggere, donare un libro alla biblioteca comunale "Nunzia Festa", o semplicemente per trascorrere un paio di piacevoli ore 'ascoltando' Pasolini.
Qui sotto trovate i nomi di chi ha partecipato alla lettura e cosa hanno letto:
mercoledì 3 novembre 2010
Adozione della biblioteca "Nunzia Festa"...primi passi
Con un po' dei soldi raccolti alla festa dei lettori e alla riunione costitutiva del Presìdio siamo riusciti a donare piccoli complementi d'arredo per rendere più allegra la biblioteca "Nunzia Festa" presso l'ex Eca di via Tagliamento.
Eccovi le foto: un espositore, una bacheca e un porta riviste.
Già questa mattina siamo riusciti a sistemarli.
Sono i primi concreti passi del nostro impegno per la costruzione di una vera e accogliente biblioteca comunale!