lunedì 26 novembre 2012

I primi passi della banca del tempo dopo la prima riunione



Sabato scorso ha avuto luogo il primo incontro organizzativo per la Banca del Tempo ospitata nelle attivtà promosse dal Presidio del Libro nell'ambito del protocollo d'intesa stipulato con il Settore Cultura del Comune di Avellino. Giulia e Cinzia, che daranno una mano nel far decollare l'attività della Banca, dopo questa riunione ci scrivono che:

Il primo incontro ci ha fatto pensare che con l’impegno e la passione da questo esperimento può nascere qualcosa di interessante. Una piccola avanguardia desiderosa di mettersi in gioco e iniziare una nuova esperienza ha partecipato alla prima riunione del gruppo promotore della Banca del Tempo del Presidio del Libro di Avellino, sabato 24 Novembre, presso la Biblioteca Nunzia Festa di via Tagliamento.
 Abbiamo raccolto le disponibilità delle persone presenti che hanno espresso la voglia di mettersi in gioco per avviare uno scambio e usare il proprio tempo in modo nuovo e alternativo. Vogliamo pensare che da qui possa nascere, un passo dopo l’altro, qualcosa di interessante in grado di coinvolgere sempre più persone le quali vedano nella Banca del Tempo uno stimolo a valorizzare il proprio tempo e tutte quelle capacità scontate o, addirittura, sconosciute!

Per entrare in contatto con i primi aderenti e saperne di più sui prossimi appuntamenti, su Facebook è stata costituita una Fan Page informativa e un gruppo per chi ha già dato delle concrete disponibilità.

 

sabato 24 novembre 2012

'Non passare per il sangue', qualche riflessione dopo l'incontro di giovedì



"Non passare per il sangue" di Eduardo Savarese (edito da E/O per la Collezione Sabot/age) è una storia delicata e insieme complessa. D’amore e di guerra. Di morte, di disperazione, di rassegnazione e insieme di speranza e risorgimento. Di rancori e di perdoni ma soprattutto di comprensione… Un romanzo che scava nell’animo dei personaggi, dei vivi e dei morti… Un romanzo di costanti battaglie interiori. E’ un racconto personale che si inserisce nella Storia, quella con la S maiuscola. E’ l’affermazione dell’identità costretta a fare i conti con la collettività in una dimensione assolutamente autentica... E’ il desiderio di raccogliere “quel fiore proibito” tanto desiderato. E’ la necessità di consumarsi per sentirsi migliori...

Non passare per il sangue è anche il senso stesso di questa opera prima… Non solo attraverso quelli che comunemente sono definiti legami di sangue si costruiscono relazioni vive, profonde, vere... E’ sterile l’amore omosessuale di Luca, uno dei protagonisti, e Marcello - il soldato, il figlio, il nipote, l’amante, il morto - ma la fecondità di un sentimento va oltre… sempre! Ne è ancor di più un esempio il rapporto tra Luca e Agar: la nonna, la yayà, la Mina Vagante (citando Ferzan Ozpetek).

E con questo stesso spirito di confronto e condivisione si è svolta – lo scorso giovedì 22 novembre ad Avellino – la presentazione del libro. A ospitare l’incontro, il consueto Angolo delle Storie di Lia Tino. Familiare l’atmosfera che ha accolto i tanti, tantissimi amici che hanno deciso di trascorrere insieme a noi un’ora dedicata al piacere della lettura. Ad alternarsi, la scrittrice Emilia Bersabea Cirillo, il direttore del Mattino di Avellino Generoso Picone e il sottoscritto… Disponibile e concreto, come il suo romanzo, l’autore ci ha aiutati a capire, ci ha coinvolti, trascinati in un’altra dimensione – quella di Agar, di Luca, di Marcello, di Sofia, di Miro – lontana eppure sorprendentemente reale e alla domanda: “Cosa significa essere un emergente oggi?”, ha risposto con quel sarcasmo partenopeo che tanto fa sorridere (a volte amaramente): “Bè… Passare per il sangue!”. 

Luca Imbimbo


lunedì 19 novembre 2012

Banca del tempo. Sabato 24 novembre noi ci proviamo.

Il tempo è denaro. Frase che ritorna spesso nel comune parlare e che, soprattutto in una fase di “profonda crisi” come quella attuale, sintetizza bene l’estremo valore che ciascuno attribuisce a ogni istante della propria giornata e, dunque, alle proprie azioni. Si tratta, tuttavia, di un’interpretazione che, da un certo punto di vista, richiama quella cultura dell’impresa e, in generale, quella cultura economica dominante alla base della fase storica complessa, e a tratti drammatica, che stiamo vivendo. Un modo di intendere il tempo come risorsa da ottimizzare per massimizzare efficienza e produttività. Un modo di concepire il tempo da cui scaturiscono ritmi di vita frenetici e stressanti, che ci fanno perdere di vista il valore e l’importanza che hanno nella nostra esistenza il contatto e il calore umano.

Ci capita mai di fermarci e pensare quanto innaturale sia il nostro modo di vivere? Pensiamo mai alle cose di cui potremmo fare a meno senza risentirne in maniera particolare e a quante altre più importanti potremmo dare spazio e tempo mettendo da parte necessità e bisogni superflui, indotti?
Il contesto attuale rende difficile vivere il presente e pianificare l’avvenire con serenità ma, nonostante tale affanno, la nostra reazione più spontanea sembra essere proseguire in quella rincorsa che ci ha portati fin qui! Ma è davvero questa la soluzione? In un momento in cui a fatica riusciamo a tenere il passo di un mondo che procede a una velocità vertiginosa, non si potrebbe tentare una strada alternativa, un vivere più a misura d’uomo?

Perché ogni azione ha un valore e il tempo è una moneta preziosa che può essere scambiata in modo diverso rispetto a quello fin qui considerato. 

Fermiamoci un momento e facciamo mente locale: cosa sappiamo fare? Ciascuno di noi è capace di fare una varietà incredibile di cose, a volte senza pensarci: lavori di fai-da-te, di facchinaggio e di bigiotteria, animazione di feste, cucinare, pulire. Molti di noi conoscono l’inglese, la fisica o altre materie che possono essere insegnate e potremmo proseguire ancora!

Allora perché non mettersi in comune e scambiarsi? Perché non fare del nostro tempo e delle nostre abilità un mezzo di scambio? E’ questo il principio su cui si fonda l’idea di Banca del Tempo: intavolare uno scambio, un baratto, di tempo e servizi che non vengono, dunque, ripagati in denaro. Pensiamo al vantaggio, prima di tutto umano, di questo tipo di pratica: l’opportunità di incontrarsi, conoscersi e valorizzare quelle abilità che diamo maggiormente per scontate. Un’occasione di arricchimento reciproco che il Presidio del Libro di Avellino vuole fornire a chi abbia la voglia e l’intraprendenza necessarie a mettersi in gioco in questo modo.

Il nostro compito sarà quello di coordinare tale scambi, raccogliendo, prima di tutto, le disponibilità di ognuno e mettendo, poi, in rete gli utenti della Banca. I loro scambi, ovviamente, non dovranno essere necessariamente simultanei ma dovranno aver luogo in un clima di rispetto e reciprocità.
La Biblioteca “Nunzia Festa” sarà il cuore di questa iniziativa, in quanto sede privilegiata delle attività del Presidio. Un connubio perfetto tra un uso nuovo e diverso del tempo, preziosa risorsa, e un luogo privilegiato come una Biblioteca. La Biblioteca, spazio di crescita e riflessione che l’epoca della tecnologia vorrebbe etichettare come superato al pari di tutto ciò che ha a che fare con la cultura, che è prima di tutto formazione di coscienze che possono essere scomode perché portatrici di una visione del mondo alternativa.

Perché crediamo che si possa ripartire dalla cultura alla creatività.


L'appuntamento è per sabato 24 novembre alle 17e45, ci vedremo nella biblioteca "Nunzia Festa" presso l'Ex-Eca di via Tagliamento (di fronte al Carrefour) ad Avellino