domenica 22 maggio 2011

ISCRIVIAMOCI!!!!!!!!!!!!!!!!


Diamo forza all'associazione! Sono aperte le iscrizioni 2011!

Chiediamo a tutti un piccolo contributo di 10 euro.

Maggiore sarà il sostegno, più riusciremo a dare priorità e spazio alla lettura e alla funzionalizzazione dei luoghi di incontro, socializzazione e cultura della nostra città!

In questo primo anno abbiamo fatto già tanto, continuiamo così!

Chi vuole sostenerci può contattarci scrivendoci, oppure recarsi presso i tre punti iscrizione 2011, presso la libreria l'Angolo delle Storie in via Fosso Santa Lucia 4, la Mediateca Provinciale di corso Europa (chiedere di Rossella o Giusy) e la biblioteca Statale di Montevergine presso l'Abazia del Loreto (chiedere di Mimmo o Rosalba).


E' possibile sottoscrivere la tessera anche con bonifico sul conto intestato a CITTADINI PER LE BIBLIOTECHE AVELLINESI, iban: IT62P0539215103000001370576 presso la Banca della Campania, filiale AVELLINO AG.2, codice bic:  BPMO1T22XXX.
E' preferibile, per questo tipo di pagamento, che ce lo segnaliate via posta elettronica, per provvedere poi all'invio della tessera.

Gruppo di lettura: le prossime letture in cantiere




Dopo "Petrolio" e "Una banda di idioti", prosegue l'esperienza del gruppo di lettura del Presidio avellinese.

Con un gruppo di ragazzi siamo riusciti a dare una certa stabilità agli incontri,  ci vediamo ogni due settimane, il sabato pomeriggio, dalle 18 alle 20, presso la biblioteca comunale "Nunzia Festa", nell'ex-Eca di via Tagliamento ad Avellino, per discutere dei libri che stiamo leggendo insieme.

La partecipazione è aperta a tutti, basta impegnarsi con noi a leggere e discutere insieme i libri di volta in volta scelti, nei tempi e nei modi concordati.
La scelta delle successive letture nasce da una discussione collettiva all'interno dei partecipanti del gruppo.
L'idea che ha guidato la scelta prossime letture è quella di conoscere meglio il panorama della narrativa italiana contemporanea, realtà spesso ignorata...senza escludere la possibilità di poter pensare di organizzare anche ad un successivo faccia a faccia con l'autore, terminata la lettura.

Il prossimo appuntamento è per sabato 4 giugno alle ore 18. Proveremo a discutere del primo centinaio di pagine del libro di Giorgio Vasta - "Il Tempo Materiale" .  Qui sotto trovate la scheda:

In cantiere, prima di una pausa estiva, c'è anche la possibilità di leggere un altro romanzo di un giovane autore italiano, "La cura" di Andres Beltrami.Qui sotto trovate la scheda:

Chi vuole unirsi al gruppo, partecipare ed essere informato, può scriverci, oppure interagire attraverso l'apposito gruppo facebook che abbiamo creato.

DOVE ACQUISTARE IL LIBRO ? -Alcune copie del romanzo di Giorgio Vasta dovrebbero essere disponibili presso la libreria Petrozziello di via Fratelli del Gaudio, Avellino.


Giovanni Solimine e una discussione che ha fatto appassionare l'Irpinia che legge



Il dibattito di venerdì pomeriggio è stato affollato e ricco di stimoli. Per chi non è potuto esserci e ha un po' di tempo, proponiamo questa intervista realizzata al professor Solimine qualche ora prima del suo arrivo ad Avellino.

Giovanni Solimine con il suo lavoro ‘L’Italia che legge’ fa un’analisi sullo stato del rapporto, non idilliaco, tra i libri e gli italiani e prova a proporre delle soluzioni per migliorare la situazione.  In attesa di incontrarlo questo pomeriggio ad Avellino, abbiamo avuto questa conversazione sui temi del suo lavoro.
Professore, sul fronte della lettura il nostro paese può definirsi sviluppato?
“Purtroppo, devo dire che l’Italia non sembra un paese pienamente sviluppato: sia dal punto di vista della lettura nel tempo libero sia dal punto di vista della lettura per motivi professionali e di studio facciamo registrare dati notevolmente inferiori alla media europea, assolutamente non paragonabili con i nostri livelli di reddito e di sviluppo socio-economico. Ciò non riguarda solo la lettura, ma tutte le attività culturali, alle quali gli italiani partecipano meno di quanto non accada in altre nazioni europee. Credo che questo fenomeno si possa spiegare con il basso numero di laureati e diplomati, anch’esso inferiore a quello di paesi come la Francia, la Germania o il Regno Unito. Del resto, le statistiche internazionali ci dicono anche che, a causa di una scarsa consuetudine con la parola scritta, quasi il 70% degli italiani – compresi, quindi, coloro che hanno conseguito un titolo di studio – è affetto da un analfabetismo funzionale che rende difficile per molti dei nostri connazionali la comprensione di un testo scritto o la compilazione di un modulo”.
...questo cosa comporta a suo avviso?
“Il ritardato sviluppo culturale ha conseguenze sulla competitività, ma anche sui livelli di integrazione nella vita della società: nei paesi dove si legge di più, ad esempio, i tassi di criminalità sono inferiori, il rispetto dei diritti delle donne e dei bambini è più elevato e così via. Possiamo dire che la lettura e la cultura hanno una ricaduta positiva sul benessere complessivo dei cittadini, e non solo sulle potenzialità di crescita economica e sulla vita della comunità nazionale”.
Dai dati che riporta nel suo volume sembra che i diversi livelli di lettura rispecchiano fratture non solo culturali ma anche sociali, economiche e geografiche presenti nel paese. Si può parlare di una irrisolta ‘questione meridionale’ anche da questo punto di vista?
“Come dicevo poc’anzi c’è una correlazione forte tra i livelli di lettura e la vita sociale. Non dobbiamo sorprenderci, dunque, se l’Italia risulta attraversata da fratture profonde e se, a 150 anni dall’unificazione nazionale, le differenze siano ancora molto forti. Se la media nazionale dice che il 46,8% degli italiani legge almeno un libro all’anno, va detto che circa 20 punti percentuali separano il nord dal sud: nelle regioni settentrionali si legge quanto nel resto dell’Europa più avanzata, mentre nel Mezzogiorno i livelli sono quelli della Grecia, di Malta, della Bulgaria”.  
Anche in questo campo c’è un evidente divario …
“Sì, ed è evidente che un tale divario va assolutamente colmato. Il costo dell’ignoranza non è più sostenibile per il nostro paese e rischia di allontanarci ulteriormente dagli obiettivi della strategia Europa 2020 che la Commissione Europea ha individuato come vie per uscire dalla crisi e per affrontare le sfide del prossimo decennio attraverso una ‘crescita intelligente’ fondata sulla conoscenza, l'innovazione, l'istruzione e la società digitale”.
Cosa c’è alla base di questo gap?
“Per poter leggere, i cittadini hanno bisogno di incontrare i libri sul loro cammino. Purtroppo metà delle librerie e delle biblioteche sono concentrate nell’Italia settentrionale e tanti comuni meridionali, anche di medie dimensioni, sono privi di librerie ben fornite o di biblioteche di base. Domanda e offerta divengono in questo caso due elementi che si influenzano negativamente. Per questo motivo i servizi pubblici possono esercitare una funzione promozionale importante. Invece, va detto che, al di là del dato numerico, nelle regioni meridionali le biblioteche sono poche, piccole, con orari di apertura assai limitati, con bilanci modesti che impediscono un aggiornamento costante delle raccolte e che quindi non consente di rappresentare la produzione editoriale”.
Sono individuabili delle responsabilità?
“Si può individuare una precisa responsabilità nelle amministrazioni locali: in primo luogo nei Comuni e nelle Province, cui spetta il compito di erogare i servizi ai cittadini, ma anche nelle Regioni, che hanno competenze importanti in questo settore. È doloroso dover constatare, a quarant’anni dall’istituzione delle Regioni, che il divario tra nord e sud in ambito bibliotecario si è allargato invece che ridursi!”.
Partire da livelli più bassi può, paradossalmente, essere un vantaggio nel concepire una politica della lettura?
“Potremmo consolarci pensando che esistono ampi margini di miglioramento e che possiamo far tesoro delle esperienze che in altri territori hanno dato buoni risultati.
Purtroppo, devo dire che non è per niente facile smuovere le acque nelle situazioni più arretrate. Bisognerebbe mobilitare tutte le energie e valorizzare il contributo di tutti: bibliotecari, insegnanti, librai, operatori culturali hanno un interesse comune nell’allargamento delle basi sociali della lettura e su questo obiettivo principale dovrebbero convergere e collaborare, cercando di stimolare le politiche delle amministrazioni locali”.
Tra tante differenziazioni, emerge un dato particolarmente interessante, che i giovani – contrariamente a consolidati luoghi comuni – hanno un ottimo feeling con la lettura e l’intrattenimento culturale.  
“A volte si sentono frasi come ‘Ai miei tempi si leggeva di più’. È assolutamente falso: i ragazzi leggono molto più degli adulti e più dei ragazzi delle generazioni precedenti, con punte del 65-70% nella fascia d’età fra gli 11 e i 14 anni. Credo che abbiamo la percezione che i giovani leggano poco perché li vediamo fare molte altre cose: ascoltano musica, navigano in rete, usano tutte le funzioni dei cellulari. Dovremo capire che i loro comportamenti sono diversi da quelli di chi è meno giovane: fanno molte cose e molte cose contemporaneamente. E i dati ci dimostrano anche che i diversi consumi culturali non sono in concorrenza tra loro. Anzi, possiamo dire che la vera differenza è tra chi fa poche cose e che ha una ‘dieta mediatica’ ricca e variegata: i lettori forti vanno il cinema più della media degli italiani, usano il computer, sono persone attive e dinamiche”.
Si può essere ottimisti o c’è qualcosa che non va, se invece, una volta adulti, si legge poco?
“L’allontanamento dal libro e della lettura che si manifesta negli anni successivi all’adolescenza credo sia in parte dovuto al sopraggiungere di altri interessi, ma che sia anche imputabile, almeno in parte, al modo in cui la scuola cerca di promuovere la lettura, spesso non lasciando liberi i ragazzi di scegliere i libri da leggere o costringendoli a una verifica, se non proprio a una valutazione, su ciò che si è letto. Mi sembrano molto più efficaci alcune attività di promozione negli anni della primissima infanzia, prima ancora che il bambino impari a leggere: se c’è consuetudine con la lettura, se il libro diviene un oggetto familiare è più probabile che si conservi questa abitudine durante tutto l’arco della vita, molto di più che se la lettura viene assimilata alle attività scolastiche”.   

Un altro aspetto interessante  riguarda i diversi livelli di lettura. Lettori deboli, lettori forti, lettori medi, tanto per abbozzare una sintesi…     
“Il mondo dei lettori è molto variegato: quasi la metà degli italiani che leggono si limita a leggere da 1 a 3 libri all’anno e ha un rapporto debole, a volte intermittente, con la lettura; una sparuta pattuglia di lettori forti, circa 4 milioni di italiani, da soli acquista circa la metà dei libri che si vendono in Italia. Ci sono poi quelli che l’Istat definisce ‘lettori morbidi’, che non si definiscono lettori, ma che utilizzano qualche libro per soddisfare esigenze pratiche (ricette di cucina, guide turistiche, ecc.): in questa categoria, però, troviamo anche alcuni lettori di libri gialli o di fantascienza o romanzi rosa, che evidentemente hanno una visione della cultura ‘alta”’ alla quale ritengono di non appartenere, considerandosi lettori di serie B ed è questo il motivo per cui durante l’intervista non si qualificano come lettori. Mi sembra un indizio interessante: evidentemente, c’è ancora una difficoltà a varcare la soglia della cultura”.
C’è bisogno di approcci diversi per i diversi tipi di ‘cittadini-lettori’?
“Ciascuno di questi segmenti dell’universo dei lettori richiede politiche promozionali mirate e offerte adeguate. Spesso, invece, ho la sensazione che le iniziative, specie alcuni eventi spettacolari come i festival letterari, si rivolgano sempre e soltanto a chi è già lettore, con il risultato di riuscire forse a incrementare le vendite, ma senza riuscire ad ampliare in alcun modo il perimetro della lettura in Italia, che ritengo debba essere l’obiettivo prioritario. Un’altra strada da percorrere con determinazione credo sia quella di consolidare il rapporto con il libro da parte dei lettori deboli e medi”.
In tempi di scarsità di risorse, quale può essere il ruolo delle istituzioni, sia a livello locale che centrale?
“Non è facile, di questi tempi, individuare una strategia.
Credo che a livello centrale si debba facilitare il lavoro di chi opera in quest’ambito, mentre il grosso del lavoro va fatto sul territorio, a livello locale. Sarebbe necessario che le istituzioni capissero che gli interventi in questo settore hanno una valenza infrastrutturale e non si sta parlando solo di libri e di lettura, ma di uno dei modi attraverso i quali i cittadini possono maturare le competenze indispensabili per acquisire criticamente le informazioni necessarie per esercitare i propri diritti di cittadinanza in una società che voglia essere realmente inclusiva”.
E i cittadini che ruolo possono avere in tal senso?
“Le istituzioni da sole non riusciranno a centrare l’obiettivo se non faranno leva sulle straordinarie capacità che il mondo dell’associazionismo e del volontariato sta manifestando. Ciò è ancora più importante nelle regioni meridionali, dove da tempo questi organismi esercitano una funzione di supplenza rispetto alla troppo debole iniziativa degli Enti locali”.

da "Ottopagine- quotidiano dell'Irpinia" - 20 maggio 2011


giovedì 19 maggio 2011

L'Italia (e l'Irpinia) che legge...un libro e un confronto



Nel nostro paese si legge poco o tanto? Quali sono le categorie di cittadini che hanno un maggiore o un minor feeling con la lettura?  Cosa si può fare per aumentare e irrobustire la percentuale di popolazione abituata ad immergersi tra le pagine di un romanzo, un saggio o un manuale ?
A queste domande, a partire da un’ampia e approfondita documentazione statistica cerca di rispondere Giovanni Solimine, con il suo libro ‘L’Italia che legge’, edito da Laterza.
Solimine, di origini irpine, insegna biblioteconomia all’Università La Sapienza di Roma ed è inoltre coordinatore del Forum del Libro oltre che essere membro del Comitato Nazionale di Coordinamento del Servizio Bibliotecario Nazionale.
Ci confronteremo con lui e con i temi sollevati nel libro, venerdì 20 maggio alle ore 17 e 30, presso la libreria ‘L’Angolo delle Storie’, di via Fosso Santa Lucia,4, nel centro storico di Avellino. L’evento, patrocinato dal Comune di Avellino, nasce dalla collaborazione tra il Presidio del Libro di Avellino, il Presidio del Libro Alta Irpinia e dal coordinamento regionale dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) e dall’infaticabile Lia Tino ‘libraia’. Proveremo a discutere  partendo dagli sforzi che si compiono sul territorio per promuovere la lettura e su si forme di cittadinanza attiva che di sensibilizzazione delle istituzioni locali possano funzionare, non a caso all’incontro parteciperà anche l’Assessore alla Cultura del Comune di Avellino, Gennaro Romei.

I più curiosi possono dare un'occhiata a questa breve intervista all'autore, che abbiamo già avuto modo di pubblicare qualche mese fa proprio su questo blog:

domenica 8 maggio 2011

Una biblioteca sempre più aperta

‎07 maggio 2011 - riunione del gruppo di lettura del Presìdio nella sempre più rinnovata biblioteca "Nunzia Festa" presso l'Ex-Eca di Via Tagliamento...vi aspettiamo tutti in biblioteca!

Un ulteriore passo avanti per migliorare il servizio delle biblioteche comunali della città di Avellino!
Abbiamo infatti acquistato un'altra porzione di scaffalatura aperta per migliorare l'accessibilità della biblioteca "Nunzia Festa" presso l'Ex-Eca di Via Tagliamento.

Così assieme ad oltre 600 libri donati dalla cittadinanza, tre pc disponibili per la navigazione su internet, l'avvio della catalogazione informatica del patrimonio e diverse iniziative realizzate all'interno della struttura che ospita la biblioteca, siamo riusciti - con costi minimi e collaborando in maniera attiva e propositiva con il Comune - a fornire un servizio fortemente migliorato, a disposizione, gratuitamente, di tutti gli avellinesi.

La sfida adesso è quella di riuscire a tenere aperta anche il pomeriggio la biblioteca "Nunzia Festa". Le riunioni del gruppo di lettura sul libro 'Una banda di idioti' sono un valido esempio in tal senso.

A tal proposito , vorremmo ricordare che sabato 21, attorno alle 18, concluderemo questa prima lettura in biblioteca; nuove proposte per il gruppo saranno le benvenute, aspettiamo quindi voi e le vostre idee!